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Istisss – Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali – Roma – Istisss – Istituto per gli Studi sui Servizi Sociali – Roma

INVITO ALLA MOBILITAZIONE il 7 Luglio

Persone con disabilità e manovra economica

 

L’art. 10 della manovra Tremonti che, alza la percentuale di invalidità per ottenere la pensione e irrigidisce i criteri per l’indennità di accompagnamento (solo chi è allettato in coma o in fase terminale) è iniquo ed anti economico per innumerevoli ragioni.

Recentemente è stata notificata dal Governo Italiano la Carta dei Diritti delle Persone con disabilità provvedimento ONU approvato dicembre 2006 e ratificato dallo Stato Italiano, legge 3 marzo 2009 n. 18.

In tale documento si sancisce il diritto alla autodeterminazione delle persone con disabilità.

L’Italia su tale argomento gode di una legislazione avanzata:

Legge 517 diritto all’inclusività scolastica educativa.

Legge 104 per le persone handicappate.

Legge 68 per l’inclusività al lavoro.

Legge 13 per l’eleminazione delle barriere architettoniche.

Tuttavia a fronte di ciò, poche sono le persone con disabilità che godono di una situazione lavorativa, scarse quelle che contraggono matrimonio e possono organizzare il proprio tempo libero.

La maggioranza delle persone con disabilità, terminata la scuola dell’obbligo, trascorre la propria giornata nel recinto dei centri diurni gestiti dai Comuni oppure nei centri di riabilitazione ex 26. Inoltre poiché non esiste un vero piano del Dopo di Noi, molti di essi alla morte dei genitori, sacrificatisi per tutta la loro vita, varcano la soglia degli istituti dove gli stessi genitori non avrebbero mai voluto mandarli.

Ignora tutto ciò il Governo? Ignora che spesso il 75% è stato il frutto di percorsi riabilitativi che avrebbero voluto come prosecuzione logica un inserimento lavorativo che non c’è mai stato? Inoltre perché confondere le fasi terminali   ed il come, con la vita quotidiana delle persone che si trovano in condizione di disabilità? Dopo la manovra del Governo si nasconde un obiettivo più cupo: il rifiuto dell’inclusività, il ritorno al recinto chiuso, al declassamento delle persone disabili a  cittadini di serie B, controllata e pilotata attraverso terzi: istituti religiosi e non, il consolidamento dell’accanimento terapeutico, insomma la vita espropriata. Per tale motivo va sostenuta la manifestazione del 7 luglio davanti a Montecitorio dalle ore 10,00 alle ore 15,00, promossa da FISH e FAND,  non solo dalle persone con disabilità ma tutti coloro che intendono difendere la vita come  bene personale.