Call for abstracts “La didattica a distanza nella formazione al servizio sociale, fra emergenza e innovazione”
La Rivista di Servizio Sociale
CALL FOR ABSTRACT
La didattica a distanza nella formazione al servizio sociale, fra emergenza e innovazione
a cura di Marilena Dellavalle (Università di Torino)
Come ampiamente rappresentato da testimonianze e analisi già disponibili in letteratura e in rete, la necessità di far fronte all’emergenza sanitaria provocata dal Covid 19 – di cui ancora oggi non conosciamo i confini e patiamo l’incertezza – ha coinvolto l’intera comunità del servizio sociale che ha dovuto e saputo muoversi, in modo tempestivo, all’interno di uno scenario inedito e fluttuante.
Anche la componente accademica del servizio sociale è stata implicata in questo processo che ha richiesto di trasformare, in tempo reale, la didattica complessiva, intesa come erogazione degli insegnamenti, tirocinio e attività integrative. Lo scopo è stato quello di evitare l’interruzione dei percorsi di studio, gravida di conseguenze per la carriera degli studenti e i suoi aspetti collaterali (es. borse di studio, tasse universitarie, posticipo sedute di laurea, accesso ai corsi di studio magistrali e all’Esame di Stato), non di rado esasperate a causa degli effetti socio economici della pandemia.
La sfida che si è posta ha, indubbiamente, riguardato la qualità dell’offerta formativa, in assenza dell’interazione diretta con studenti e studentesse, delle opportunità di socializzazione e di quanto altro necessario per favorire l’acquisizione di competenze trasversali necessarie per sviluppare una significativa connessione tra formazione iniziale e sviluppo di quei saperi presupposti dall’esercizio professionale e così importanti in questo specifico percorso di studi. Va sottolineato, però, che da tempo l’integrazione dell’e-learning nella didattica universitaria è accostata al concetto di innovazione, con argomentazioni che riguardano le sue potenzialità relative, ad esempio, al modello di apprendimento per scoperta.
L’approccio innovativo – che ha caratterizzato la tradizione della formazione al servizio sociale – sembra essersi attenuato con l’inserimento nell’università, per via dei grandi numeri, della trascuratezza verso gli aspetti professionalizzanti, dell’impostazione accademica finora prevalentemente trasmissiva e frontale. Ciò che è avvenuto durante il lock down può – per quanto pregno, purtroppo, di significati dolenti – costituirsi come occasione di sperimentazione di una didattica innovativa nell’ambito della formazione al servizio sociale. La conversione della didattica in presenza in modalità a distanza ha necessariamente fatto ampio ricorso alle tecnologie rispetto alle quali gli atenei hanno operato un tempestivo investimento, ma il cui utilizzo non sempre era già padroneggiato da docenti e formatori, analogamente a quanto avvenuto nei servizi in cui la professione è esercitata. Si è reso così necessario un notevole impegno nell’accostarsi a nuovi strumenti la cui efficacia non può essere garantita da operazioni meccaniche di adattamento al mezzo, ma implica una revisione complessiva dell’impianto che caratterizza l’esperienza didattica tradizionale, oltre a una specifica formazione.
Nel caso specifico del tirocinio, laddove è stato realizzato a distanza, va sottolineato il ruolo cruciale assunto dalla comunità professionale e dagli enti che si sono coinvolti in una sperimentazione resa ancora più impegnativa e apprezzabile dalle gravose condizioni operative.
Senza dubbio, ciò che si è dovuto realizzare sollecitamente nella fase emergenziale non ha, nel qui e ora, potuto essere oggetto di approfondite analisi e valutazioni, in grado di cogliere la complessità dei processi implicati nell’introduzione ad ampio raggio di tali sistemi didattici, ma lo sforzo merita di essere reso visibile e capitalizzato.
Questa call ha dunque lo scopo di raccogliere contributi che permettano di rappresentare i tratti più significativi delle esperienze realizzate, durante l’emergenza sanitaria Covid 2019, nell’ambito della didattica del servizio sociale, a livello di insegnamenti, tirocinio, laboratori.
L’intento è quello di ospitare nelle pagine della Rivista articoli capaci di far emergere punti di forza e di debolezza di quanto sperimentato, distillando quelle componenti che possono essere capitalizzate a favore di una didattica innovativa che vada al di là della fase emergenziale
Gli abstract devono essere di massimo 500 parole e devono essere inviati entro il 18 ottobre 2020 a
La Rivista di Servizio sociale (istisss.rivista@gmail.com)
e alla curatrice Marilena Dellavalle (marilena.dellavalle@unito.it)
La comunicazione dell’esito del referaggio degli abstract avverrà entro il 31 ottobre 2020.
Gli articoli dovranno pervenire entro il 10 gennaio 2021 per essere sottoposti al processo di referaggio doppio cieco e dovranno rispettare le regole editoriali della Rivista https://www.istisss.it/la-rivista-di-servizio-sociale/indicazioni-per-gli-autori/
Gli articoli che supereranno il referaggio saranno pubblicati sul numero 2/2020 la cui uscita è prevista per il primo quadrimestre del 2021.
Scadenze:
− Abstract: 18 ottobre 2020
− Notifica di accettazione abstract: 31 ottobre 2020
− Consegna alla rivista saggi pronti per il referaggio: 10 gennaio 2021.