Wiss S., Giganti P., Nessuno Fuori. Percorsi di inclusione, servizi e territorio, Aemme publishing, Collana Navigazioni n.17, Roma, 2015
Navigazioni n.17, Roma, 2015
Stefania Wiss e Patrizia Giganti sono due operatrici sociali che hanno voluto e saputo riflettere sul lavoro istituzionale che svolgono presso il Comune di Roma ampliando il proprio sguardo alle origini del disagio e alla necessità di un impegno multi professionale per superare l’esclusione attraverso inserimenti lavorativi che sappiano cogliere e valorizzare le capacità residue di persone che necessitano aiuto.
Ho particolarmente apprezzato che le autrici si sentano impegnate nel contribuire ad una società più inclusiva non solo come operatrici sociali, ma come cittadine consapevoli che una società che si basa su stereotipi di efficienza è una società che riduce il proprio capitale umano, che invece deve essere sempre valorizzato anche se è limitato.
Altro elemento importante del testo è la collaborazione con tutte le altre professioni di aiuto che possono apportare il loro contributo se l’intervento è stato programmato accuratamente.
Le autrici hanno l’obiettivo, riuscito, di tradurre in pratica e di esemplificare interventi di inclusione che per essere realizzati devono coinvolgere anche altri attori. Dal testo appare, e viene esplicitato, che la responsabilità di evitare esclusioni deve essere condivisa da tutta la società della quale sono comunque parte integrante anche le persone fragili.
Il testo è frutto del contributo distinto delle due autrici: la prima parte, di Stefania Wiss “Dentro l’esclusione” riferisce in maniera ampiamente documentata, anche relativamente alla normativa, le esperienze di avvicinamento al mondo del lavoro da parte di persone fragili, in particolare attraverso le borse lavoro e i tirocini, specificando le diverse modalità di gestione e di efficacia degli istituti. In particolare molto gradevoli sono le presentazioni di alcuni concetti importanti, attraverso disegni e fumetti che rendono piacevole la lettura di un testo che, contenendo anche numerosi riferimenti normativi e statistici, sarebbe potuto risultare ostico. Particolarmente efficaci sono la presentazione del concetto di parità di diritti tra soggetti con potenzialità diverse e la capacità di valutare situazioni dai diversi punti di vista degli attori coinvolti ecc. C’è sempre attenzione al fatto che lo stesso evento può avere un diverso rilievo, un diverso significato per le persone coinvolte e che l’operatore deve saperlo valutare.
Le due operatrici fanno riferimento e riportano esperienze relative all’ambito territoriale nel quale operano. Ma il testo contiene indicazioni anche su altre Regioni del Paese e sulla normativa europea, dati che sono soggetti a cambiamenti nel tempo. Comunque la metodologia, gli schemi e le tabelle di confronto utilizzati sono strumenti validi, che il lettore può facilmente aggiornare nel tempo.
La seconda parte, di Patrizia Giganti “Sviluppo locale: il senso del luogo e l’importanza del territorio” approfondisce ulteriormente le modalità di collaborazione con operatori di professioni limitrofe: educatori, psicologi, tutor, necessari per penetrare nella comunità e sostenerne il cambiamento necessario per realizzare l’inclusione. Giganti descrive in maniera sintetica, ma molto chiara, alcuni esempi di interventi positivi realizzati: l’attivazione di una lavanderia, che da un uso solo personale è stata trasformata in una risorsa sociale e di autonomia dei soggetti fragili promotori; la storia di una giovane madre sola, che gradualmente è riuscita ad allevare il suo bambino; la trasformazione dell’ITIS Garibaldi da sede di formazione in una struttura capace di promuovere ed offrire anche attività lavorative stabili agli allievi problematici; il progetto ARCObaleno di formazione all’autoimprenditorialità, all’accoglienza per donne; i progetti PICA che descrivono in dettaglio esperienze di borse lavoro e di tirocini effettuati e il progetto di potenziamento delle attività artigianali in una zona periferica. Negli esempi presentati di attività svolte è chiara l’importanza della continuità nel tempo delle relazioni tra i diversi operatori coinvolti e i soggetti cui è destinato l’intervento. Tale continuità è garantita dalla gestione istituzionale del servizio come avviene nelle situazioni descritte, mentre non viene garantita nelle diffuse esternalizzazioni del servizio sociale che avviene in molti servizi del Comune di Roma, rendendo spesso meno incisivi gli interventi, con spreco di risorse umane ed economiche.
Il testo è corredato da una bibliografia, da un elenco cronologico della normativa del settore e da una ampia filmografia e sitografia, che confermano un’attenzione professionale allargata alla società nel senso più ampio e la capacità di utilizzare tutti i mezzi di comunicazione che l’attuale tecnologia offre. Giganti nel suo sguardo non conclusivo parla di “Azioni ed esperienze da far conoscere e potenziare”. E’ un’affermazione che condivido, ed è con particolare piacere che auguro ampia diffusione a questo testo e soddisfazione alle due autrici con le quali ho condiviso momenti significativi della mia attività professionale, di docente della prima e di collaboratrice nel progetto M’Imprendo promosso e organizzato dall’ISTISSS, con la seconda.
Maria Stefani